LO SVILUPPO DEL TALENTO

attraverso l’esperienza della Musicasviluppo talento musica

Sollecitato dall’iniziativa che ha voluto mettere due mondi a confronto, quello dell’azienda e quello dell’arte musicale, il vicedirettore del Conservatorio di Verona e insegnante di oboe, ha commentato che di fatto gli altri mondi e contesti, fanno largo uso di terminologia tratta dal mondo musicale: armonizzare, orchestrare, concertare, ecc.

Sul tema al centro dell’iniziativa del nostro laboratorio si è parlato del come identificare, poi di sviluppare ed al contempo di “rispettare” e di proteggere il talento.


Al talento artistico perché emerga è necessario lasciare degli spazi di libertà e di creatività.


Il docente, in quel contesto, sviluppatore del talento, deve stare in guardia rispetto alla minaccia del conformismo: quando il docente cerca la copia oppure il suo “piccolo”.

La persona di talento è un “diverso”. Bisogna allora saper riconoscere la diversità.

Perchè questa capacità si sviluppi è necessario che tutto sia basato su un rapporto personale, il rapporto da uno a uno.

E’ inoltre necessario saper cogliere il momento giusto dello sviluppo: nel campo della musica, è possibile sviluppare il talento fino ai 16 anni di età.

Quanto al ruolo del docente, il suo obiettivo è “l’accompagnare queste persone al massimo di quello che possono esprimere”, un accompagnatore che non mira a portare il discente a diventare la proiezione delle proprie competenze, un clone.

Un esempio di errore che si compie, ci dice il professore, è quello di allertare il giovane allievo a porre attenzione a certi passaggi difficili: “non è detto che poichè lo sono stati per te difficili, possano esserlo altrettanto per l’allievo: così facendo si trasferisce la stessa insicurezza del docente”.

sviluppo talento musicaAncora sulla “transazione” fra docente e allievo, che diventa una metafora per certi versi del rapporto fra un capo ed un collaboratore, fra un manager ed un giovane da far crescere,  il nostro interlocutore parla di “un’alchimia di esperienze date e concessioni all’esperienza che deve farsi il giovane discente”

Il collegamento con il tema della leadership viene a questo punto naturale: e il professore ne parla dicendo che la Leadership ad esempio di un direttore d’orchestra, è qualcosa di non apprendibile; ne sono dotate le persone che hanno un progetto, un’intuizione, che riescono a portare le persone nel processo, che sono capaci di cogliere gli input degli artisti, di dare e ottenere.

E tornando ai musicisti e alla creatività, espressione del talento, dice che la creatività non è fare qualsiasi cosa venga in mente o fare caos. E’ frutto di un lavoro “da frati”, un lavoro certosino, di studio, di ricerca, di allenamento.

Un musicista lo è 24 ore al giorno.

Durante l’intervista viene aggiunta anche un’altra prospettiva o implicazione di cui un musicista deve essere consapevole:

lui lavora per poter poi occupare il tempo delle persone che lo ascolteranno, che è chiamato il “tempo di produzione”: un tempo esperienziale, un approccio fisiologico che attraversa il corpo dell’artista: da un pensiero si trasforma in un gesto. Lì tutto passa attraverso la capacità di osservazione del dettaglio, la capacità di comunicazione mediatica.

Questi sono dunque alcuni esempi di elementi di talento che il docente cercherà di scoprire nel giovane allievo e che cercherà di sviluppare.

Dunque sintetizzando:

  • il significato del talento e dell’arte musicale
  • il ruolo del docente che identifica, sviluppa, rispetta e protegge il talento
  • il rapporto e l’interazione fra docente e giovane musicista