LA CONTINUITA’ DELL’IMPRESA

 

La celebrazione dei 25 anni di attività di Niederdorf Italia è stata un’occasione per un confronto rispetto agli elementi che contribuiscono alla continuità di un’impresa.

Significativo è stata la testimonianza del capo della stazione di Verona del Soccorso Alpino, Alberto Corà e del vice capostazione Lorenzo Manfreda che abbiamo incontrato nella bella cornice della Rocca Sveva sotto il Castello di Soave, VR.

Cosa ha garantito la continuità dell’organizzazione del Soccorso Alpino di Verona, aiutandolo a raggiungere e superare i 50 anni di vita, traguardo raggiunto nel 2021?Soccorso Alpino

Un primo fattore, dice Corà ha a che vedere con la collaborazione fra le diverse generazioni. Si condividono regole chiare. Una di queste riguarda l’attenzione al travaso di esperienze fra i più esperti e le nuove leve, rimanendo aperti alle nuove idee.

Negli interventi, aggiunge, è determinante scegliere le persone da coinvolgere senior o giovani in base alla specifica situazione con l’ottica di trarre vantaggio dall’esperienza dei più senior e dall’energia e diversi modi di vedere dei più giovani.

Inoltre l’attenzione all’inclusività, con un’ottica volta a valorizzare le persone nel team: cosa puoi fare tu nella squadra.

Incalzato dalle domande, Corà aggiunge: come capostazione conduco l’intervento di soccorso per farlo con la mia squadra: mi fido dei miei. Non sto centrato su di me ma perseguo l’obiettivo del team. Il capostazione sta a disposizione della squadra con l’obiettivo di rendersi sempre più dispensabile. La squadra diventa l’unico ambiente dove le emozioni possono essere comprese, aggiunge il vice capo stazione che afferma che un ingrediente fondamentale è la fiducia nel team e nel caposquadra. Tale fiducia si crea addestrandosi assieme.

Quali altri fattori hanno contribuito alla continuità dell’impresa.

Avere chiara la missione che nel nostro caso è inequivocabile: soccorrere persone che fanno cose sbagliate ed essere consapevoli che apprenderemo dalle sfide lungo il percorso

Dal racconto degli specialisti del Soccorso Alpino si evince come vi sia una costante attenzione e tensione: “Non stacchiamo mai”, dicono. “Restiamo sempre pronti e vigili”. Questo, sottolineano, richiede vi sia il supporto costante di chi sta a casa.

In un successivo momento di elaborazione di quanto ascoltato, alcuni partecipanti hanno “tradotto” questo passaggio nel “Dobbiamo creare condivisione degli sforzi necessari anche fuori dalla realtà aziendale, anche nel contesto che circonda l’impresa”.

Un’importante riflessione ha riguardato cosa accade dopo gli interventi di ricerca o di soccorso.

Al rientro da ciascun intervento, ci troviamo a rileggere quanto accaduto nell’intervento con un focus su cosa è andato bene, non su ciò che non è andato, per consolidare i fattori da ripetere in altri casi analoghi.

La formazione, addestramento, allenamento, preparazione anche nel saper esprimere una corretta valutazione dello scenario è un altro “ingrediente” cruciale, compreso l’adeguamento tecnologico, le attrezzature, ecc. Determinante per un soccorritore è essere sempre disponibile all’aggiornamento.

Livello di motivazione iniziale: far parte di un team!

  • Il senso di appartenenza alla squadra: è la cosa difficile da generare nelle fasi iniziali – trovare le condizioni per condividere momenti al di fuori nel mio team.
  • Il senso dello scopo
  • Credere che sia possibile risolvere quell’intervento
  • L’emozione – la passione in quello che si fa
  • Risultati: Come raggiungete i risultati degli interventi di soccorso più critici e complessi? Ci racconta un caso di un risultato raggiunto, di come lo avete raggiunto?
  • Lessons Learned: cosa accade al termine di un intervento di soccorso? Con la squadra?
  • Tipi di interventi: che tipo di interventi più tipicamente conducete? Quali sono quelli più complessi? Ci raccontate un caso?
  • Competenze soft: quali sono le maggiori difficoltà/sfide per chi opera nel soccorso alpino?Continuare a costruire l'impresa
  • Coordinamento: qual è la situazione più difficile in cui si è trovato come capo stazione?
  • Gestire l’emotività: come ci si mantiene in equilibrio di fronte ad interventi critici e coinvolgenti emotivamente?
  • Impegno a formarsi e allenarsi tecnicamente costantemente:
    • Quale importanza riveste per il Soccorso Alpino la preparazione tecnica specifica? Quanto tempo dedicate?
    • Come si motivano i membri della squadra del soccorso a formarsi?
    • Come sono cambiate le tecnologie, le procedure, l’organizzazione negli ultimi anni che vengono adottate dal Soccorso Alpino?
  • Team:
    • Quanto è importante il team per gli interventi di soccorso o di ricerca?
    • Come si scelgono le specializzazioni cui ciascuno si dedica e come si combinano fra loro? C’è una situazione/caso al riguardo che volete condividere con noi?
    • Spirito di gruppo: come lo si ottiene/mantiene? L’affiatamento come lo si ottiene?
    • Come si tiene motivata la squadra? Ad attivarsi sia per interventi più semplici che per quelli più attrattivi per i soccorritori?
  • Collaborazione con altri corpi/specialisti: Ci racconta un caso in cui la collaborazione con altri corpi (es. 118, medico, altre squadre, ecc.) ha fatto la differenza?
  • Avvicendamento e collaborazione intergenerazionale: in che modo i senior passano il testimone ai giovani ? in che modo continuano a lavorare assieme?
  • Nel vostro 50esimo qualcuno ha detto : “Essere soccorritori cambia la vita… in meglio!” Come?
  • Continuità: cosa ha garantito la continuità dell’organizzazione del Soccorso Alpino di Verona, aiutandolo a raggiungere e superare i 50 anni di vita?
  • Risultati: Come raggiungete i risultati degli interventi di soccorso più critici e complessi? Ci racconta un caso di un risultato raggiunto, di come lo avete raggiunto?
  • Lessons Learned: cosa accade al termine di un intervento di soccorso? Con la squadra?