Quale risultato da un Career Coaching?

Il suo approccio in generale era quello di uno che ha aspettative:

“Sono io che ho dato, che ho portato risultati, mentre l’azienda è sempre in difetto”

“ho scelto quel percorso di studi perché così le aziende mi cercano”.

Quella sera che l’assessor lo ha incontrato era iniziata così la conversazione.

Si era rivolto a noi per un Career Coaching:

voleva capire che strada intraprendere, come intercettare quali opportunità rispetto al variegato percorso professionale che lo aveva visto cambiare alcune imprese, alcuni settori e alcune funzioni anche se nell’ultima, la attuale vi era da dieci anni in qualità di responsabile commerciale.

Da dove partire

Era apparso subito chiaro che bisognava subito lavorare sul’ “abbassare le aspettative” aiutandolo ad identificare il suo obiettivo e avrebbe potuto attrezzarsi per raggiungerlo.

Nella fase di assessment, precedente il career coaching, erano emerse subito delle specificità, delle aree “forti” che ad esempio riguardavano il forte orientamento alla vendita e alla negoziazione.

Il suo sogno era ora quello di diventare project manager che vedeva come una persona che negozia con fornitori, clienti, tecnici, ecc…

Anche là era risultato evidente come la proiezione verso quella funzione mancava di altre “parti” che eventualmente sarebbero state da integrare (lo schema di gioco, il coordinamento di un progetto, la facilitazione di un team, guidare altri verso un obiettivo, monitorare gli stadi di avanzamento, ecc.).

La sua vera propensione era apparsa decisamente “commerciale”: la tecnicità del settore e dei prodotti trattati emergeva qui e là ma non appariva essere il drive principale come pure le attività manageriali di conduzione di altri. L’assessor aveva “visto” che più che project manager, la persona appariva più “sintonica” con attività da sales manager, sales engineer, key account e ad occuparsi di vendita complessa.

Obiettivo

All’incontro di restituzione dopo l’assessment, il career coach aveva proposto di lavorare su definire il suo obiettivo professionale e anche riflettere sul suo sogno da project manager: era quello che veramente desiderava, quali erano le sue risorse da mettere in campo e qual era la strada per raggiungerlo.

Detto in altro modo si trattava di costruire chiarezza e consapevolezza su qual era veramente il cimento che cercava oltre ad assumere responsabilità verso la guida dei suoi cambiamenti (dunque empowerment). Al termine sarebbe poi stato necessario un lavoro di revisione del Suo CV rispetto a dove avrebbe voluto orientarsi.

Cosa ne è seguito?

Dopo Career Coaching, che lo ha visto via via incrementare l’energia, il professionista ha preso con maggiore decisione in mano il suo percorso professionale.

Si è reso consapevole delle possibilità che nella sua azienda erano ancora possibili per lui e che prima non riusciva a vedere.  Ha creato le condizioni affinché il ruolo si allargasse e gli offrisse di utilizzare tutte le sue qualità, con maggiore soddisfazione per una vera crescita professionale.