Trasformare i meeting in sessioni potenti, orientate all’azione
“La potenza sta nel disegno”, afferma Jithesh Anand, professionista di Mumbai.
E ha ragione: la forza di un meeting non risiede nella durata o nel numero di partecipanti ma nella qualità della progettazione che lo precede.
Ti è mai capitato di trovarti in una riunione chiedendoti: “Perché sono qui?”
Non sei il solo.
Molte riunioni diventano pozzi senza fondo di tempo ed energie. Ma non deve essere così: una riunione ben progettata può essere uno dei momenti più produttivi e trasformativi per un team.
La chiave: porre le domande giuste
Prima, durante e dopo ogni meeting, il segreto è saper formulare le domande che guidano chiarezza, partecipazione e decisione.
Ecco 8 domande guida per trasformare qualsiasi riunione in una sessione realmente efficace:
- Questa riunione è davvero necessaria?
👉 Il 71% delle riunioni è improduttivo. Chiediti se il tema può essere gestito con una mail o una conversazione rapida. - Chi deve davvero essere presente?
👉 Usa il modello RACI (Responsabile, Autorizzante, Consultato, Informato) e invita solo chi è davvero necessario. - Qual è l’obiettivo chiaro e desiderato?
👉 Se non riesci a esprimerlo in una frase, non sei pronto a convocare il meeting. - Come ci farà progredire questa riunione?
👉 Ogni punto dell’agenda deve collegarsi a un obiettivo strategico concreto. - Quale preparazione massimizzerà il risultato?
👉 Invia materiali e domande 24 ore prima, per favorire discussioni di qualità. - Come garantire che tutti contribuiscano?
👉 Usa il metodo del round robin: 2 minuti per ciascuno, senza interruzioni. - Quali decisioni devono essere prese oggi?
👉 Elenca le decisioni a inizio riunione e verifica che siano prese entro la fine. - Quali sono i prossimi passi specifici?
👉 Applica il modello CCQ (Chi – Cosa – Quando) e documenta in tempo reale.
Cosa rende davvero “potente” un meeting
Durante un confronto nel nostro team, sono emersi alcuni spunti preziosi.
Se una riunione mira a risolvere un problema, è cruciale definire il perimetro d’azione, capire quali funzioni sono coinvolte e chiarire il terreno di gioco.
Chi convoca la riunione deve avere:
- una traccia chiara,
- obiettivi espliciti,
- una scelta ponderata dei partecipanti.
Una collega formatrice ha aggiunto un punto chiave: mantenere i partecipanti ingaggiati.
Questo significa progettare momenti che “spiazzino” positivamente, che li costringano a esserci davvero, non solo fisicamente.
Un altro contributo ha sottolineato l’importanza del fare: far agire le persone, non lasciandole ad ascoltare passivamente.
E infine, un concetto potente: chi partecipa a una riunione efficace se ne va portando con sé qualcosa di utile, riflessivo, trasformativo.
Lezioni apprese dalle esperienze recenti
Riflettendo su riunioni recenti, ecco alcune domande utili per migliorare la qualità dei meeting:
- Lo scopo era chiaro per tutti?
- La conduzione si è adattata a ciò che stava realmente accadendo?
- Il gruppo aveva ciò che serviva per decidere?
- Le regole stabilite sono state rispettate o si è divagato troppo?
Le riunioni possono essere momenti straordinari di allineamento, decisione e innovazione.
Ma serve metodo, consapevolezza e allenamento.
👉 Formarsi sulla gestione dei meeting è un investimento diretto in produttività, leadership e cultura organizzativa.
Se vuoi che i tuoi incontri generino risultati concreti e persone motivate, inizia oggi a formarti su come progettare e condurre meeting potenti.
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