Dimmi come parli e ti dirò che leader sei

La recente riorganizzazione delle filiali italiane di un’impresa internazionale ha portato all’identificazione di un gruppo di manager verso i quali sono cresciute le attese: assumere un ruolo di maggiore responsabilità, soprattutto nella gestione e guida delle persone.

Il gruppo internazionale aveva posto al centro le competenze di influenza. Erano quelle da sviluppare nei propri manager per una incrementata Leadership ispirante per i collaboratori. Leadership fa rima con cultura aziendale: anche quel gruppo si attendeva dai propri leader la diffusione dei valori aziendali.

Cosa avrebbe veramente fatto fare un salto in avanti a quei manager, in poco tempo, su competenze così critiche e difficili da sviluppare?

Quale migliore terreno di sperimentazione del condurre presentazioni, del parlare al pubblico dei loro collaboratori? E magari proprio sui valori dell’azienda?

Ne è uscito un percorso nel quale sono state messe in luce fonti dell’autorevolezza di ciascuno manager: quali stili, quale approccio, quali parole li distinguevano e risultavano di maggior impatto.

autorevolezza

Un leader è quello che guida dando visione. Dove siamo oggi e dove stiamo andando.

envisioning

La sfida del leader è quella di risultare ingaggiante in quella cultura aziendale: è stato necessario ricostruire oggi come si stabilisce la direzione in quella organizzazione.

Come, Chi pensa e Chi è che esegue in azienda, Come si risolvono i conflitti, Qual è il ruolo della leadeship e quali cambiamenti sono necessari per compiere la visione di domani.

engagement

Usando la metafora degli allenatori che vogliono portare i propri campioni a vincere le Olimpiadi, i manager si sono cimentati nel definire come avrebbero agito, cosa avrebbero posto in campo, quali comportamenti e azioni.

L’allenamento più efficace si è rivelato poi quello delle presentazioni che ciascuno aveva preparato su un caso specifico, occorso nel loro team di persone, collegato ad uno dei sei valori dell’azienda.  Ha colpito, dai casi presentati, la resistenza al cambiamento che spesso caratterizza i collaboratori e come per vincerla sia necessario offrire un cambio di prospettiva. Ma anche la centralità della negoziazione, per un manager, verso l’alto, il basso e i colleghi (peer). Si è rivelata centrale la lungimiranza del leader che si traduce nel dare prospettive alle persone per il loro sviluppo e talvolta “recupero”, dove uno dei partecipanti ha osservato come “quando le persone sono coinvolte sono insuperabili”.

“quando le persone sono coinvolte sono insuperabili”

Presentazione dopo presentazione si sono distillate alcune consapevolezze. Per esempio l’eterogeneità delle persone, dove ognuna ha bisogno di una gestione differente oppure quanto sia decisivo identificare le opportunità da offrire ai collaboratori per farli “salire”. Ma anche dove serva coraggio per far uscire chi non sale. Il gruppo di manager ha poi riflettuto su come più si comunica efficacemente, più diminuisca il rischio di separazione. Più si sospendono i giudizi sui collaboratori maggiore l’impatto. Dunque la chiave è conoscere e riconoscere i collaboratori.

sospendere il giudizio

conoscere e riconoscere i collaboratori

Prova dopo prova, allenamento dopo allenamento, i manager hanno acquisito diversi strumenti, metodi, tecniche e diverse consapevolezze:

  • per presentare efficacemente è fondamentale conoscere l’argomento. Serve preparazione.
  • audience diverse cambiano l’impatto della presentazione
  • l’importanza vitale dell’uso di domande nelle presentazioni
  • osservando gli altri si colgono spunti di miglioramento per sé
  • l’impatto della passione e delle metafore e il loro collegamento al tema che si vuole trasmettere, fanno la differenza

Non è stato facile per quei business leader decidere di prendersi del tempo per allenarsi, confrontarsi, riflettere ma, come testimoniato da loro alla fine, il risultato ha superato le loro aspettative:

  • “Subito ero scettico ma è davvero stata un’occasione costruttiva e utile per scoprire elementi inerenti a noi stessi e al nostro approccio. Ho visto alcuni aspetti di me di cui non ero consapevole”
  • È stato un percorso che ha agito come “costruzione del gruppo”: prima eravamo un po’ lontani fra di noi, ci siamo ritrovati.”
  • “Molto utile scoprire come gli altri ti percepiscono. Queste giornate “spostano”: riesco a “vedere” da fuori, lontano dalla quotidianità”.
  • È stato un momento di straordinario apprendimento”
  • “Vedo ora i valori della nostra azienda in modo diverso!”