Riuscire nella Selezione di Personale Qualificato

Qualcuno ha detto che non basta una vita per imparare tutto su come si fa a selezionare con efficacia i collaboratori che le aziende si attendono.

Quello che possiamo però intanto fare è quello di allenarci, di confrontarci, di partecipare a percorsi formativi nel corso dei quali aggiungere competenze, esperienze, strumenti, in un continuo lavoro di crescita.

E’ stato in uno di questi recenti laboratori formativi che attingendo dal libro “100 domande per 1 intervista – di Ermanno Forni” abbiamo estratto  alcuni significativi passaggi che caratterizzano le attività di ricerca e selezione che funzionano.

Chi conduce la selezione deve approfondire la conoscenza dell’azienda, il suo funzionamento, il territorio dove è collocata, gli stili che la caratterizzano, la storia di selezione che ha avuto.

Ogni selezione  crea discontinuità, un disequilibrio nella organizzazione, che ne subisce in ogni caso un impatto. Il selezionatore ne deve tenere conto e individuare e suggerire modi e condizioni per ricreare presto, dopo  l’inserimento della nuova figura, un nuovo equilibrio.

Il recruiter saprà creare domande coerenti con gli obiettivi della selezione.

E, durante il colloquio, porrà attenzione all’immagine e all’impatto  che dà di sé la persona, secondo  il tipo di funzione (se è un internal auditor, se è un controller, se è un area manager, un contabile, un plant manager o un web developer). E quindi dipendentemente dal ruolo, se la persona ha un impatto di sobrietà, di precisione, di orientamento alle persone e alle relazioni, al problem solving, è solare o è un analitico, parla molto o è sintetico, ecc.

Il colloquio non potrà essere né un interrogatorio, né una conversazione fra amici.

Ci si concentrerà su fatti e situazioni vissute dal candidato e si sceglierà con attenzione la maniglia che apre quale porta, quali domande porre per aprire quali porte, necessarie e funzionali alla  selezione.

Il selezionatore osserverà come il candidato sappia sostenere il confronto e lo affronti in modo costruttivo.

Fra tutte, quale è l’attitudine più distintiva che non può mancare in uno specialista di selezione?  E’ la curiosità, il forte interesse di approfondire, di raccogliere informazioni, il piacere genuino di andare alla scoperta.