Perché le aziende dovrebbero aprire le porte a giovani stageur di un istituto superiore?

Quali sono i vantaggi per l’impresa?

Alternanza Scuola Lavoro

Il bello del nostro lavoro è quello della interazione con le imprese. Dell’affiancarsi a loro per attività inerenti le risorse umane, il personale, la formazione dei loro collaboratori oltre che per attività inerenti la ricerca e selezione di personale qualificato.

Nella partnership con le imprese clienti, veniamo spesso coinvolti in confronti riguardo l’opportunità di accogliere stage e immaginare, di ricorrere all’inserimento di giovani.

Noi stessi, nella nostra società, orientata alla formazione e allo sviluppo di competenze ed opportunità, abbiamo accolto negli anni tirocinanti, stageur, fra cui anche giovani di terza o quarta superiore.

I ragazzi coinvolti ci hanno sempre poi restituito un feedback rispetto alla loro esperienza con noi:

Una ragazza che era orientata a intraprendere successivamente un percorso universitario di “psicologia clinica”, al termine dello stage ci ha detto:

“L’esperienza mi ha fatto capire cosa proprio non fa per me: mi orienterò piuttosto verso psicologia del lavoro”.

In un altro caso:

“l’esperienza di stage mi ha fatto decidere quale scelta universitaria fare: mi orienterò verso Scienze Politiche o verso il mondo dell’economia”.

E ancora un’altra voce:

Mi ha fatto vedere possibilità alle quali non avevo mai pensato”: capire come pensano le imprese, quali sono le loro esigenze riguardo la formazione delle persone adulte.

Un’altra prospettiva ci ha contribuito qualche altro giovane stageur:

“È stato un impatto grande quello di vivere la quotidianità in un ufficio: gli orari, le pause, i ritmi, le emergenze, le telefonate, i rapporti fra colleghi, …”

Nel tempo abbiamo anche raccolto punti di vista delle direzioni aziendali e i titolari d’impresa:

“Sa, non credevo. Quel ragazzo ci ha portato una boccata di aria fresca”

Mentre un altro responsabile:

“Ci siamo resi conto di quanto veloci possono essere i ragazzi nel comunicare utilizzando le connessioni e opportunità dei social network”

Un imprenditore:

“mio figlio ha potuto cimentarsi con la gestione di una persona da inserire e formare: un bell’esercizio formativo”.

“sa che quel mio collaboratore cui ho affidato la tutorship del tirocinante ha mostrato di essere molto in gamba e molto appassionato verso il far crescere altri”.

Le nuove generazioni sono fortemente attratte da ideali e valori, uno dei quali è quello di trasmettere ad altri quello che si sa e si sa fare.  Non è raro sentire giovani manager “in potenza” nelle aziende, mostrare forte voglia di crescere e che ci dicono: “non mi fanno sperimentare in azienda nemmeno la gestione di un giovane stagista…. e sì che mi piacerebbe provare…”.

In questi periodi gli Istituti Superiori si stanno cimentando, per il secondo anno, con il progetto di Alternanza Scuola Lavoro (http://www.istruzione.it/alternanza/index.shtml)  con l’obiettivo di “formare” i giovani studenti anche attraverso l’immersione per poche settimane in un contesto di ufficio, di produzione, di punto vendita, di amministrazione, ecc.

Perché le aziende dovrebbero aprire le porte a quei giovani studenti delle terze e quarte di un istituto superiore?

Il valore di questa accoglienza ed esperienza è veramente ampio: è l’esercizio della responsabilità sociale dell’impresa che, accanto ai docenti e agli Istituti scolastici, contribuisce a formare le persone e i collaboratori del futuro.

L’azienda con il suo portato di passioni, idee, energie, ideali può fortemente contribuire a far appassionare del lavoro i giovani studenti, facendo scegliere il lavoro come una opzione attrattiva.

Ogni azienda poi è innestata in un territorio: attivare partnership con le scuole e gli istituti di formazione secondaria significa creare rete e connessioni nel territorio, preparandosi per il futuro.

Chi ha fatto l’esperienza di inserire un neodiplomato o neolaureato, sa che solitamente il problema, nell’inserimento, non sta tanto nelle competenze e conoscenze del ragazzo: se ha imparato ad imparare, si riesce presto a colmare le skills tecniche.

Il passaggio, spesso arduo, sta nell’inserirsi nell’organizzazione, nella quotidianità di un ambiente artigiano, d’ufficio, produttivo, amministrativo, commerciale, ecc.

alternanza scuola lavoroQuali altri i vantaggi per l’impresa?

Vediamo costantemente imprese non riuscire a trovare collaboratori validi, motivati e che collezionano dei no alle loro offerte di inserimento da parte dei giovani candidati.

Questo è un impatto che parte da lontano: come si è reso attrattivo quell’ambiente di lavoro, come ha coltivato nel tempo l’immagine come datore di lavoro?

Inserire dei giovani significa mostrare la visione di continuità dell’impresa e l’immagine di un’azienda in movimento: se un’impresa non investe nei giovani, vive con una visione di breve/medio periodo.

Vi è poi il riconoscimento di clienti e fornitori che restano colpiti favorevolmente dal vedere l’impresa impegnata a formare dei giovani: solitamente è quello che fa loro dedurre che quell’impresa è orientata al cambiamento e all’innovazione.

Ogni impresa ha solitamente dei progetti “nel cassetto”, per i quali non c’è mai tempo.

Potrebbe essere l’occasione per costruire un progetto formativo per l’accoglienza di un giovane studente, magari in collaborazione con i docenti dell’Istituto Superiore?

In un tempo in cui la comunicazione e la comprensione fra le generazioni  sono temi centrali, appare critico e difficile, l’accoglienza di un giovane in azienda.  Ma questa esperienza offre l’opportunità di imparare a capire “come utilizzare” le energie e gli approcci dei giovani. Inoltre imparare a capirne il linguaggio e gettare ponti, accettando le visioni, motivazioni e interessi diversi che caratterizzano le diverse generazioni nel rapporto con il lavoro.

Adottare una visione di complementarietà fra le generazioni, dove lo scambio è fra i senior che sanno dove andare ma sono lenti e i giovani più veloci ma che non sanno dove andare.

Che ne dite di uno scambio fra: “io ti indico dove possiamo andare e tu ci metti la velocità per arrivarci”?