WELFARE = STARE BENE

Di Welfare se ne parla molto: si è capito come il benessere in azienda sia una condizione determinante per persone e organizzazioni. Come si fa a raggiungere questo stato, quello dello “stare bene”? Uno dei metodi lo abbiamo sperimentato  recentemente con un gruppo.

La voglia di trattare un argomento dal sapore e dai toni, solo apparentemente, distanti dal mondo e dal linguaggio aziendale ci è nata da uno scambio di battute avuto con un nostro testimonial alpinista e sportivo.

In un’intervista rilasciata a Niederdorf Italia, Marco Heltai raccontando la sua impresa di scalata del monte Manaslu (Nepal) ci ha detto con occhi sinceri e una chiarezza disarmante:

«Se non sto bene personalmente, metto a rischio me stesso, il team e non riusciamo nell’impresa».

A partire da questa semplice ma illuminante considerazione abbiamo provato in un workshop di una mezza giornata a far assaporare ai partecipanti il piacere e la difficoltà di stare bene con se stessi.

I passi per stare bene stare bene

Il primo passo per stare bene è imparare ad ascoltarsi, riconoscere i segnali deboli del nostro corpo e dargli la dovuta importanza, dare un nome alle nostre emozioni, accoglierle, osservare criticamente i nostri pensieri senza rimanerne vittime. Ascoltarci, capirci e accettarci ci permette di vivere consapevolmente la nostra quotidianità. Dopo esserci “centrati” avremo una maggior chiarezza dei nostri bisogni e dei nostri desideri (a breve e a lungo termine): potremo mettere in ordine le priorità e liberarci dalle inutili zavorre che ci portiamo dietro per abitudine.

Tutti noi abbiamo sperimentato momenti up e down: nel corso della nostra vita, nel breve spazio di una settimana o addirittura in una sola giornata, dice la specialista Valeria Salvatico.

Quando ci sentiamo realizzati, quando diamo il meglio di noi e siamo pienamente soddisfatti generiamo energia, per contro ci sono delle attività che ci tolgono energia. Proprio qui sta il fulcro del nostro “stare bene”: possiamo scegliere cosa fare e come farlo. Non è facile? Certo. Non è sempre possibile? Forse. Una cosa è sicura: è nostra precisa responsabilità assumere il governo (non il controllo) della nostra vita, a piccoli passi.

Ci proviamo…

Iniziamo insieme con un “semplice” esercizio:

Fai un elenco di tutte le attività che hai svolto la scorsa settimana. Ora rileggilo e individua le attività che ti danno malessere e ti tolgono energia. Cosa succederebbe se da domani smettessi di farle?

Se siamo onesti con noi stessi e riusciamo a guardarci con sano distacco, molto spesso scopriamo che nessuno ci licenzierebbe in tronco e che il mondo andrebbe avanti comunque. Certo non vale per tutte le attività … o magari non in questo preciso momento della nostra vita. Non importa, non vogliamo fare la rivoluzione, abbiamo solo bisogno di alleggerire un po’ lo zaino. Tu cosa scegli di lasciare a terra?

Rileggi il tuo elenco e scegli quale, fra tutte le attività che hai scritto, decidi di smettere di fare da domani mattina. Ricorda che è un impegno con la persona più importante al  mondo: te stesso.

Le 3 Chiavi dello “stare bene”

La strada però è lunga e dobbiamo tenere conto, oltre che della quotidianità, anche della coerenza con gli obiettivi strategici necessari per “compiere la nostra impresa”.

Per “stare bene” e generare energia, anziché consumarla, dobbiamo quindi lavorare su tre fondamentali elementi:

  • avere una chiara visione di noi nel mondo
  • dare un senso alle nostre azioni
  • vivere in armonia con i nostri valori

Il metodo Niederdorf Italia di interpretare il coaching ed il counselling va proprio in questa direzione. Per:

  • aiutare chi sta bene a stare meglio
    • non facciamo terapia
  • aiutare le persone ad entrare in contatto con i propri punti di forza
    • non facciamo inutili prediche sui punti deboli
  • supportare, come una buona guida, chi decide di intraprendere l’impervio sentiero dello sviluppo personale
    • non ci sostituiamo mai al cliente ma lo guidiamo finché ne ha bisogno

Abbiamo scelto questo mestiere perché ci piace vedere quel sorriso che sboccia sul viso di chi ha avuto una piccola ma fondamentale illuminazione nel suo processo di crescita, sapendo che dal giorno successivo egli farà un piccolo passo in direzione dei suoi obiettivi, affrontando la strada con il suo inimitabile passo e lasciando la sua irripetibile impronta nel mondo.

 

di Valeria Salvatico