a cura di Tatiana Vanzo


Per essere il numero uno,
devi allenarti come se tu fossi il numero due.

(Maurice Greene)


“Come selezionare e scegliere i collaboratori attraverso la conduzione efficace del colloquio”

Durante la partecipazione ad un evento di formazione, ho potuto allenarmi su come strutturare un processo di selezione: come mettere a fuoco il profilo più adeguato da ricercare, come prepararsi al colloquio e ricercare le informazioni nel web. Un percorso complesso che richiede di dotarsi delle competenze e degli strumenti adeguati, per riuscire a selezionare la persona più adeguata.

Prima di iniziare un processo di selezione è fondamentale fermarsi un istante e prendere coscienza di sé stessi: solo lavorando sulle proprie specificità e “differenze” personali, si possono accogliere quelle altrui.

Questo laboratorio ha permesso l’approfondimento di diversi quesiti e tematiche come:

Esiste una sequenza standardizzata da seguire?

Nonostante possa sembrare possibile, in realtà la risposta è no. Ciò che appare agevolmente circoscrivibile in poche fasi (come una job description) in verità richiede una successione da progettare con cura.

Una buona metafora del processo di selezione è il domino: se vengono posizionati tutti i tasselli in una successione, il disegno può condurre al risultato di farli cadere tutti solo quando si è completato il lavoro di posizionamento di tutte le tessere. Il disegno può rimanere stabile e perfetto ma un errore, un’improvvisa emergenza può compromettere l’intero lavoro e anzitempo provocare la caduta di parte dei tasselli. Per questo è importante avere uno sguardo di insieme, prevedere che qualche fattore esogeno potrebbe accadere, adottare delle misure preventive, come ad esempio nel domino spostare per qualche istante un tassello affinché non comprometta il resto del disegno, dunque creare un momento di riflessione, per non guastare tutta la successione e allontanarci dal risultato.

Come è possibile costruire il domino perfetto?

Prima di tutto la chiave è prepararsi e allenarsi a condurre colloqui con candidati, imparare a ottimizzare i tempi e i costi: per fare ciò è necessario avere le “carte giuste” da sfruttare al momento giusto. Fondamentale sviluppare abilità nell’utilizzo dei canali di ricerca. Condurre social recruiting, attraverso strumenti quali LinkedIn, piuttosto che Flickr, Job Your Life, Facebook e altri siti adibiti alla selezione e al reclutamento di nuovi CV, può essere certamente di ottimo ausilio, solo se vengono altresì impiegati con il criterio giusto. Utilizzare i canali di ricerca online e confidare di essere abili nell’utilizzo, sin da subito, è come acquistare un pianoforte e sperare di diventare automaticamente un pianista: “è evidente che non è un’aspettativa realistica”.

In seguito alla raccolta e selezione dei CV, cosa segue?

Si passa alla conduzione di un colloquio, ai fini di indagare ciò che per la nostra ricerca risulta più congruente. “Quali domande sono fondamentali?” E soprattutto, elemento per nulla scontato: “Come formulare la domanda in maniera corretta?” Esiste la domanda “perfetta”? Allenarsi a porre e formulare le domande giuste, è la prima chiave per diventare un buon selezionatore. E’ inoltre, in particolare, importante saper gestire il colloquio e tenere, tu selezionatore, le redini dell’incontro. Le risposte del candidato sono solo lo specchio di quello che viene chiesto dall’esaminatore.

Possono essere individuati, tre cardini nodali da indagare nel corso di un colloquio:

1) Situazione: come momento di indagine relativamente ai successi ottenuti e conseguiti dal candidato durante il suo percorso;

2) Processo: indagare come ha raggiunto tali successi;

3) Risultato: qual è stato il contributo del candidato in quella occasione, quale il vantaggio conquistato.

L’atleta Stefano Baldini nel suo libro scrive: “Un elemento importante è quello di inserire una volta a settimana alcuni allunghi di 200 metri a una velocità maggiore.” E così l’abile selezionatore mantiene costante il suo allenamento nel selezionare le persone giuste, attraverso la formazione continua e l’esercizio, alzando tempo dopo tempo la sua asticella ed abilità.